Dalla residenza di caccia di una volta, all’albergo storico di oggi. Tra i protagonisti di questa storia spicca il fondatore Franz Ambach, vero e proprio pioniere del turismo grazie al suo servizio di diligenza postale tra Bolzano e Caldaro.
All’epoca l’albergo era proprietà della famiglia Röggla, per poi passare alla vedova Telser, che sottopose la struttura a ingenti lavori di ristrutturazione. Risale proprio a quel periodo la costruzione del terzo piano che portò dunque ad un importante ampliamento degli spazi. Tuttavia, a causa degli elevati costi della ristrutturazione, la vedova dovette presto dichiarare il fallimento.
Nel 1902, infine, il Weisses Rössl fu acquistato all’asta dalla famiglia Ambach. La vendita della locanda di famiglia e i proventi della diligenza postale di proprietà fecero sì che gli Ambach disponessero dei mezzi economici necessari per compiere ulteriori investimenti.
Dopo la seconda guerra mondiale, il turismo a Caldaro vide un periodo di grande fioritura che convinse gli osti del Rössl a modernizzare l’albergo, realizzando nuovi locali e provvedendo all’allacciamento delle stanze alla rete idrica. Nel 1952, infine, il Weisses Rössl fu sottoposto a vincolo di tutela.
Nel novembre del 1662 il Sudtirolo vide tra i suoi ospiti niente di meno che Ferdinando Carlo e Anna de’ Medici, Conti di Tirolo, che vi si recarono per dedicarsi alla caccia al cinghiale. Alloggiarono proprio presso il Weisses Rössl, all’epoca celebre residenza di caccia.
Proprio durante questo soggiorno presso il Weisses Rössl di Caldaro, il 30 dicembre dello stesso anno l’arciduca, ancora 34enne, morì. A ricordarlo è un antico ritratto che, ancor oggi, orna la grande sala dell’albergo.
Gli impressionanti affreschi del primo piano, raffiguranti la Madonna e risalenti al XVI secolo, sono tra i più antichi dell’albergo e decorano il soffitto a volta che in passato apparteneva alla cappella del Weisses Rössl.
L’affresco che adorna il salotto fu invece commissionato nel 1951 e ritrae “Le allegre comari di Windsor“ dell’omonima opera lirica di Otto Nicolai.
Ad impreziosire ulteriormente il nostro albergo sono gli svariati soffitti a stucchi e a cassettoni: gli stucchi della sala da ballo risalgono al XVIII secolo e rappresentano la raffigurazione più antica della piazza del paese con un sovradimensionato Weisses Rössl che vi si erge imponente. Nella raffigurazione si distinguono chiaramente l’ex municipio e il carcere, nonché la fontana già esistente all’epoca. Considerata l’importanza storica e culturale di questa struttura, la nostra massima priorità è tramandarla al meglio alle generazioni future.